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Cecco del Caravaggio, 28.01.2023 – 4.06.2023

Aggiornamento: 5 lug 2023


Un percorso di circa 40 opere per la prima esposizione mondiale dedicata a Cecco del Caravaggio (1580 – 1630), all’anagrafe Francesco Boneri, il più misterioso e geniale tra gli allievi diretti di Caravaggio. La mostra riunisce, per la prima volta, circa 20 opere autografe, delle non oltre 25 che compongono il suo catalogo. Il percorso, attraverso importanti prestiti, tra cui opere di Caravaggio, mette in evidenza sia autori da cui Cecco trasse ispirazione, che anche artisti da lui influenzati.

Negli spazi rinnovati del museo, la prima esposizione mai dedicata in Italia e nel mondo a Cecco del Caravaggio (Francesco Boneri, 1585 circa – post 1620) nato probabilmente nel territorio bergamasco, allievo e modello del Merisi in almeno sei dipinti.

41 opere 19 dei circa 25 dipinti conosciuti di Cecco, 2 opere di Caravaggio e, insieme, artisti che hanno ispirato e sono stati ispirati da questo affascinante pittore.

Prestiti nazionali e internazionali da Berlino, Londra, Madrid, Oxford, Varsavia, Vienna, Brescia, Firenze, Milano, Roma. Dopo il progetto dedicato a Simone Peterzano del 2020 Accademia Carrara conferma il suo impegno e la sua attenzione nei confronti di autori con importanti collegamenti territoriali e culturali alla collezione bergamasca, documentati da opere di grande qualità ma non ancora valorizzati.

Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura Accademia Carrara riapre al pubblico il 28 gennaio 2023 a seguito di un importante progetto di rinnovamento museale, con la prima mostra mai dedicata a Cecco del Caravaggio, allievo e modello del Merisi. Atipico, insofferente alle regole, destinato a suscitare contrasti e forse inimicizie, sebbene pressoché assente dalle cronache storiche e da quelle giudiziarie (a differenza della maggior parte dei suoi colleghi della cerchia caravaggesca), l’enigmatica figura di Cecco del Caravaggio appare come anticonformista capace di clamorose novità negli impianti iconografici virtuoso di una pittura straordinaria implacabile nella definizione delle forme dei contorni nel colore naturalista oltranzista audace iperrealista ante literram prepotente e privo di timori censori a tratti esplicito nei rimandi erotici e nei messaggi omosessuali.

Il caso Cecco del Caravaggio è relativamente recente i nuovi studi avviati da Gianni Papi a partire dagli anni 90 così come i traguardi raggiunti, tra questi la scoperta di alcune opere, dimostrano quanto la storia dell’arte sia materia viva e vivace capace, se perseguita, di rinnovarsi continuamente anche contro quella sorta di damnatio memoriae che ha ben presto colpito le vicende artistiche di Boneri una specie di trascuratezza sistematica che oggi potrebbe rientrare nell’ampio spettro della Cancel Culture.

Il percorso mette in evidenza sia autori, come Merisi e Savoldo da cui Cecco trasse ispirazione, sia una serie di artisti che furono a lui vicini (tra i quali Valentin de Boulogne, Bartolomeo Mendozzi e Pedro Núñez del Valle attraverso prestiti da collezioni soprattutto pubbliche Gallerie degli Uffizi Palazzo Pitti di Firenze Museo del Prado di Madrid Kunsthistorisches Museum di Vienna National Gallery di Atene Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini di Roma Gemäldegalerie di Berlino Galleria Borghese e Pinacoteca Capitolina di Roma Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia Wellington Museum di Londra Ashmolean Museum di Oxford per citarne alcune.

La mostra di Bergamo offre, per la prima volta uno sguardo trasversale e pressocché completo sull’operato di Cecco riunendo capolavori rivelatisi fondamentali nel percorso di ricostruzione del corpus dell’autore In particolare, Cacciata dei mercanti dal tempio 1613 1615 circa), proveniente da Gemäldegalerie di Berlino ha avuto un ruolo essenziale nel determinare il primissimo nucleo di opere da parte di Roberto Longhi e dunque nel definire l’identità del linguaggio pittorico.

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